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ALLA QUIETE - 1/2
Cosi la critica:
E’
molto raro, soprattutto nell’attuale stagione del cinema
italiano, che un’opera prima riveli tanta padronanza del
mezzo tecnico e un così persuasivo rapporto tra forma e
contenuto. Pure rendendo visibilmente omaggio alle tematiche e allo
stile di Antonioni, il film possiede una bella maturità di
linguaggio, una grande sincerità d’ispirazione
ed un buon retroterra culturale.
...Ottima
la fotografia. Ma colpiscono soprattutto il gusto
dell’inquadratura, per cui Petrocchi carica spesso
d’emozione le immagini e la densità della
rappresentazione.
Sposando
l’espressività
del visivo alla funzionale sobrietà del
parlato, Roberto Petrocchi ci dà un film davvero
interessante e tale da rivelare un talento naturale che
potrà dare un sensibile contributo al ricambio generazionale
del cinema italiano.
Giovanni Grazzini
-
Corriere della Sera
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Tra i pregi del film, rilevante è la qualità
figurativa, che riesce a superare anche le limitazioni del mezzo
tecnico - le riprese in Super 8 - e del budget: nella scelta e nella
costruzione delle immagini, l’autore mette in mostra ottime
doti d’inventiva ed una matura capacità
realizzativa Nello sviluppo del tema, sono da apprezzare alcune
soluzioni d'interessante originalità.
Enrico Rossetti - L’Espresso
Film a soggetto molto
particolare questo scritto e diretto dal giovane regista Roberto
Petrocchi, in quanto più che di una vicenda vera e propria
con evolversi di fatti ed avvenimenti, siamo di fronte ad
un’opera di riflessione, di analisi, ricca
d’introspezione psicologica.
Film di suggestioni che rivela nel giovane regista un gusto notevole per l'inquadratura, una felice predisposizione
per il dettaglio, per il particolare, retaggio della sua trascorsa
esperienza di documentarista.
Se il tema prescelto è quanto mai arduo
per un regista d’esordio qual’è
Petrocchi, le soluzioni stilistiche a cui perviene sono tutte
valide.
Luigi Saitta -
Il Tempo
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