|
"IL PIANISTA MUTO"
In un imprecisato paese sul mare, in Inghilterra, l’infermiera di
colore Nadine trova un giovane sui vent’anni in stato confusionale e lo
porta nell’ospedale psichiatrico in cui lavora, dove viene assistito.
Il misterioso giovane non parla, non scrive, non ha un’identità
riconoscibile, ma disegna un pianoforte, e quando viene messo di fronte
allo strumento reale, nel giardino d’inverno dell’istituto, comincia a
suonare meravigliosamente, come non avesse mai fatto altro nella sua
vita. Tutti i pazienti, i medici, e gli infermieri che assistono alla
sua esibizione ne restano profondamente colpiti, a partire dallo
psichiatra che dirige il centro, il quale ne parla ad un collega più
anziano e in breve trasforma questo insolito caso clinico in un
fenomeno mediatico di massa. La musica suonata dal giovane ha infatti
uno straordinario effetto terapeutico, è in grado di “sbloccare” i
pazienti dell’istituto, di metterli a confronto con il bene ed il male
delle loro esperienze vissute; e fra essi, soprattutto il signor
Rosenthal, ex deportato nei lager nazisti, che narra la sua vicenda in
cui la musica svolge un ruolo essenziale quanto ambiguo ed inquietante.
Mentre il mondo si interroga sul mistero dell’uomo sorto dal nulla,
Nadine cerca in qualche modo di restituirgli il senso della propria
esistenza. Ma il segreto che il pianista muto cela in sé è evanescente
come la musica in cui egli esprime la realtà insondabile del suo
inconscio.
|
|